Bizmate ad Economia
Il nostro intervento presso la facoltà di Economia dell’Università di Catania.
Venerdì 12 maggio siamo stati una delle Digital Stories invitate dal Google Business Group di Catania presso il Dipartimento di Economia ed Impresa dell’Università di Catania per discutere di ChatBot Economy. Davanti ad una platea di studenti appassionati di economia e tecnologia si è parlato di una rivoluzione che per molti addetti ai lavori e specialisti è già iniziata. Il Chatbot è potenzialmente uno degli strumenti più innovativi ed incisivi dall’arrivo dei social network e delle piattaforme di instant messaging. Un’applicazione layer che sfrutta canali già esistenti e radicati come Telegram, Messenger Facebook e presto anche Whatsapp, ripercorrendo in un certo senso la stessa strada che ha portato alla diffusione su scala globale di Windows nei primi anni 90.
Sembra la realizzazione di quell’idea d’informatica pura e libera da vincoli di linguaggio e strumenti, una realtà preconizzata già dai primi anni 40 del XX secolo nelle opere immaginifiche di Isaac Asimov dove macchine dotate di un’intelligenza artificiale interagivano alla pari con gli esseri umani utilizzando il linguaggio naturale, il tutto grazie a cervelli “positronici” talmente evoluti da rappresentare, per certi versi, perfino una minaccia per l’uomo stesso e spingere lo stesso Asimov a concepire le “Tre leggi della robotica”. Il cinema di fantascienza stesso è un tributo continuo ai chatbot antropomorfi, dai film degli anni 50/60 a “Io e Caterina” con Alberto Sordi alla saga di Terminator passando per una serie infinita di serie TV fino ad oggi e in futuro.
La tecnologia dei ChatBot non è nuova, già alla fine dei primi anni 90, Microsoft introdusse nella suite Office 97 un chatbot con funzioni molto elementari. Clippy, imperversava apparentemente senza senso sulla pagina Word o Excel chiedendo se avessimo bisogno di aiuto per scrivere una lettera o per sviluppare una formula su Excel, in realtà a muovere l’assistente virtuale a forma di “graffetta” o “cagnolino” o caricatura di Einstein era un algoritmo bayesiano piuttosto complesso. Le funzioni limitate e una richiesta di risorse hardware che anni fa marcavano la differenza tra il continuare a lavorare o subire un crash della macchina, hanno spinto la casa di Redmond ad abbandonare il progetto nel 2007. Oggi possiamo dire che il ChatBot di Microsoft o almeno l’idea che vi stava alla base, era forse solo un po’ troppo evoluta per quel periodo.
Oggi grazie alle piattaforme di messaggistica istantanea il ChatBot vive una nuova vita correndo a passi veloci verso la sua definitiva consacrazione che inevitabilmente mieterà “vittime eccellenti”, se di vittime in informatica si può parlare, APP per prime, in ordine. I dati sono impietosi, nel 2016 le applicazioni di messaggistica istantanea hanno superato come tempo di utilizzo quelle dei vari social network ed una ulteriore ricerca sempre dello stesso anno ha evidenziato chiaramente la realtà dei fatti: tutte le APP non native dei vari sistemi operativi mobili, salvo Facebook, YouTube, Instagram e poche altre, hanno una vita molto breve nei nostri smartphone ed un utilizzo talmente basso da rappresentare in alcuni casi solo uno spreco di tempo e risorse.
Nell’epoca del cloud, dei servizi on demand e della decentralizzazione delle risorse anche software, il Chatbot trova il suo spazio contribuendo in modo non invasivo a velocizzare il processo di acquisizione delle informazioni.
Alla fine del nostro intervento in aula 13, abbiamo affrontato il case study SAC Aeroporto di Catania – View Chatbot, e di come la società che gestisce lo scalo catanese dimostrando ancora una volta attenzione verso la qualità dei servizi erogati all’utenza nonché grande sensibilità verso i temi dell’innovazione, dal 1 marzo 2017 ha inaugurato, come primo aeroporto in Italia, un nuovo canale di informazioni veicolate tramite Chatbot. Il servizio disponibile inizialmente su Telegram e dall’11 aprile anche su Messenger di Facebook consente agli utenti di accedere alle informazioni operative dello scalo tramite l’uso della chat. Grazie al ChatBot è possibile sapere all’istante la disponibilità di posti auto nei tre parcheggi gestiti dalla SAC, il tempo di coda per accedere alla sala partenze, essere informati in tempo reale su operativo ed eventuali variazioni di un volo in partenza o arrivo. Tracciare il bagaglio smarrito e ricevere automaticamente notizie generali sull’aeroporto. APT CTA View Chatbot è un progetto in continua evoluzione e si trova all’indirizzo aeroportocatania_bot su Telegram e aeroportocatania su Messenger di Facebook.
Aeroporto di Catania View Chatbot è uno degli ultimi moduli di View Real Time intelligence, un motore software sviluppato da Bizmate e utilizzato da SAC dal 2015 per raccogliere, elaborare e centralizzare informazioni provenienti dai diversi sistemi aeroportuali. Grazie a View il management dell’aeroporto di Catania7,9 milioni di passeggeri/anno ha ottimizzato i processi interni, aumentato l’efficienza, il controllo e la sicurezza dei passeggeri.
Siamo ancora lontani da una macchina accessibile a tutti capace di superare il test di Turing e non sappiamo neppure se lo vogliamo un dispositivo in grado di pensare, tutto ciò che sappiamo è che il futuro ci riserverà dispositivi sempre più piccoli, leggeri e con poco software installato.
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